Il Castello di Vibo Valentia, l'antica Monteleone - itTropea

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EDIFICI STORICI STORIA

Il Castello di Vibo Valentia, l’antica Monteleone

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Il Castello Normanno Svevo di Vibo Valentia è conosciuto anche come Castello Murat o Castello di Monteleone. Dal 1995 la bellissima fortezza è anche sede del Museo archeologico “Vito Capialbi”. La struttura custodisce la storia dell’antica Hipponion, da cui ha avuto origine Vibo. Hipponion era un centro siculo colonizzato dai locresi e, sembra che, sull’area dell’antica acropoli sia sorto il castello.

Veduta Dal Castello
La città vista dalle torri del castello

Una meravigliosa costruzione che pare sia stata voluta da re Ruggero II, sovrano appartenente al casato degli Altavilla. Tuttavia questa ipotesi non è supportata da prove storiche se non per la presenza di un’antica torre originaria, ed è in contraddizione con il fatto che i normanni abbiano invece abbandonato la città, in favore della vicina Mileto, eletta capitale della Contea, nella quale spostarono anche la sede del vescovado.

La storia del castello

Sarà di fatto Federico II di Svevia a ridare splendore e potere alla città cambiandole il nome in Monteleone, nel 1235. Un compito, questo, affidato a Matteo Marcofaba, governatore della Calabria. Successivamente il Castello Normanno Svevo di Vibo Valentia è ampliato da Carlo d’Angiò nel 1289. Con Murat, tra il 1808 e il 1815, la città conosce un nuovo splendore poiché la regione è divisa in due province: Calabria Citeriore, con capitale Cosenza, e Calabria Ulteriore, con capitale Monteleone.

Museo Castello
L’ingresso del museo all’interno dell’antica fortezza

Oggi la struttura castellare, costruita nell’XI sec. con materiali di risulta dei vicini templi greci, si presenta mutilata dai danni del terremoto del 1783.  Si conservano ancora le torri cilindriche, la torre speronata ed una porta ad arcata, risalente al periodo Angioino. All’esterno del Castello Normanno Svevo di Vibo Valentia sono visibili i conci (blocchi di pietra) squadrati, tipici delle strutture di epoca sveva. Accanto alla torre a “cuneo”, elemento più antico dell’intero edificio, si può ammirare la chiesetta dedicata a San Michele, risalente al 1200 circa.

Il Museo archeologico Capialbi

  Il Museo istituito nel 1969 è intitolato al conte Vito Capialbi (1790-1853), grande intellettuale e studioso che per primo raccolse e custodì la storia della città ricostruendone le origini. Dalla fondazione della colonia locrese di Hipponion alla costituzione della colonia romana di Valentia. Ospitato inizialmente nell’antico Palazzo Gagliardi, dal 1995 il museo ha sede nel Castello Normanno-Svevo della città che, nella sua struttura originaria e più antica, risale all’epoca di Federico II. Il riutilizzo dell’imponente complesso monumentale è stato reso possibile da un accurato intervento di restauro e di recupero funzionale.

Sala Museo
Una sala del museo Capialbi


I materiali esposti provengono dagli scavi effettuati nella città e nel suo territorio a partire dalle prime ricerche effettuate da Paolo Orsi nel 1921. Accanto ai reperti rinvenuti nelle indagini archeologiche, sono presenti quelli provenienti dalle prestigiose raccolte Capialbi, Cordopatri e Albanese.
Le collezioni del museo illustrano la storia e l’archeologia del territorio, dalla preistoria (primo piano) all’età greca (piano terra e primo piano) e a quella  romana e medioevale (piano terra).

(Foto Commons Wikimedia e official page Museo archeologico Capialbi)

Il Castello di Vibo Valentia, l’antica Monteleone ultima modifica: 2022-07-28T10:10:08+02:00 da Redazione

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