San Giorgio, martire in Palestina secondo gli storici, cavaliere di Cappadocia secondo la leggenda, è il santo patrono di Pizzo, in provincia di Vibo Valentia.
La leggenda di San Giorgio, cavaliere di Cappadocia
Secondo gli storici, San Giorgio fu martire intorno al 303, a Lydda in Palestina, prima dell’Imperatore Costantino. Piero Bargelli, invece, racconta in “Santi del Giorno” la leggenda che ruota intorno alla sua figura. Si narra, dunque, che da un lago esca un drago malvagio che reca morte alla vicina città. Per tenerlo lontano gli abitanti gli offrono in sacrificio dei giovani del luogo. Arriva il turno della figlia del re, che invano tenta di salvarla.
La giovane principessa è in lacrime sulla riva del lago, quando appare San Giorgio, cavaliere di Cappadocia e la esorta a non avere paura. Il drago esce dall’acqua, ma San Giorgio lo inchioda con la lancia al terreno, mentre dice alla principessa di lanciargli al collo la sua cinghia. Gli abitanti scappano impauriti, ma lui li tranquillizza dicendo loro che il Signore lo ha inviato per proteggerli dal drago e convertirli. Infatti dopo l’impresa col drago battezza il re e tutto il popolo.
La storia del santo patrono di Pizzo martire di Cappadocia
Nel 1380, Henrico Sanseverino conte di Mileto acconsente alla costruzione di un villaggio fortificato sullo scoglio “de lo pizzo”, per difendersi dagli attacchi dei pirati. Ma anche per poterli individuare dalla Seggiòla, da dove piombavano sulle navi di passaggio per derubarle. Durante una notte tempestosa, il villaggio fortificato di Pizzo non è ancora completato, approdano alla Seggiòla due navi pirata, le sentinelle li vedono e danno l’allarme. Scoppia così una battaglia furiosa.
All’alba gli invasori entrano in città, il popolo sta per arrendersi, quando compare un giovane guerriero in armatura. Li incita a non mollare ed è presente nei punti più critici della battaglia. Gli invasori vengono sconfitti e messi in fuga. Il popolo è stupefatto e ringraziando Dio per l’accaduto riconosce nel giovane guerriero ormai scomparso proprio San Giorgio. Da allora l’amato santo è patrono della città.