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MEMORIA SITI RELIGIOSI

Don Mottola è beato ma per i tropeani è già santo

Don Mottola E Bambini

Don Francesco Mottola, fondatore degli Oblati e delle Oblate del Sacro Cuore di Gesù, è stato proclamato beato nella sua Tropea. A presiedere il rito di beatificazione il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Sull’altare anche mons. Attilio Nostro, nuovo vescovo della nostra diocesi di Mileto – Nicotera –Tropea; e don Enzo Gabrieli, postulatore della causa di beatificazione. Presenti anche gli esponenti della famiglia oblata fondata dal sacerdote che ha dedicato la vita agli ultimi. In duomo anche i rappresentanti del clero diocesano e calabrese e numerose autorità istituzionali.

Don Mottola Sul Muro

Anche Papa Francesco all’Angelus ha ricordato “don Mottola, pastore zelante, instancabile annunciatore del Vangelo, testimone esemplare di un sacerdozio vissuto nella carità e nella contemplazione”. La cerimonia che doveva svolgersi nella spianata di Santa Maria dell’Isola, il santuario simbolo della perla del Tirreno, si è poi tenuta in cattedrale a causa del maltempo. Domani pomeriggio, lunedì 11 ottobre alle 17, il postulatore, don Enzo Gabrieli celebrerà una messa di ringraziamento per l’avvenuta beatificazione di don Mottola nel duomo di Tropea.

Don Mottola beato, l’intervento del sindaco Giovanni Macrì

Di seguito uno stralcio del discorso pronunciato dal primo cittadino tropeano durante il rito di beatificazione. “Oggi, la città di Tropea ha il privilegio di scrivere una pagina tra le più luminose della sua ricchissima storia. Una pagina bella che la colma di gratificazione e arricchisce la profonda dimensione di spiritualità che le appartiene quale città dal respiro universale. Grazie al nostro amatissimo Padre Francesco Mottola celebriamo la virtù delle virtù, la più nobile e pura espressione dell’animo umano: la carità! Con don Mottola ci è dato il senso profondo e autentico del ‘servizio’ che è tale se si rivolge a chi ha bisogno di ottenere senza poter ricambiare, e dona senza pretendere nulla in cambio. Accogliendo amorevolmente chi è ai margini, chi è scartato, chi non conta nulla: “I nuiu du mundu”, Padre Mottola ha cercato Gesù e l’ha incontrato.

Sindaco Don Mottola
Il sindaco Macrì mentre pronuncia il suo discorso durante la beatificazione

L’ha trovato nei tuguri materiali e soprattutto in quelli interiori: animi privi di sensibilità, aridi d’amore, disorientati dalla ricerca del superfluo. Nel rendere grazie al Signore per il dono preziosissimo della beatificazione disponiamoci con umiltà a farci anche noi convinti testimoni del suo messaggio d’amore. Noi tropeani, che con lui condividiamo la splendida origine in questo luogo, riflesso della bellezza eterna, ci rivolgiamo con fede alla nostra Madre Celeste, la Vergine Santissima di Romania. Le chiediamo di aiutarci a percorrere la via tracciata dal nostro fratello Francesco. La sua luce e quella della Casa della Carità continui a brillare su Tropea, sulla diocesi e sulla Calabria e sia dispensatrice di bene per il mondo intero“.

Dalila Nesci: “Un giorno di grande gioia per Tropea e per la Calabria tutta”

“È un giorno di grande gioia per la città di Tropea, per la nostra Calabria e per tutta la comunità cristiana. la beatificazione di Padre Francesco Mottola manifesta la grazia di Dio verso coloro che soffrono. Ci insegna l’amore per gli ultimi come il più grande atto di umanità. La sua vita è stata perennemente votata alla preghiera e alla carità, alla fede e alla misericordia. Il venerabile don Mottola, perla del clero calabrese, sarà l’amorevole guida che illuminerà il nostro cammino”. Così la sottosegretaria di Stato per il Sud e la coesione territoriale Dalila Nesci, che ha partecipato alla cerimonia di beatificazione di don Mottola a Tropea. “Come concittadini del Beato Padre Mottola – ha aggiunto – viviamo questo momento con profonda commozione e gratitudine.

Messa Don Mottola
La sottosegretaria Nesci e le altre autorità presenti alla celebrazione eucaristica in duomo

Don Mottola è stato vicino a tutti, sacerdote dei poveri e fratello degli ammalati. Ha conosciuta la sofferenza e l’ha elevata in amore verso gli altri, coniugando ogni giorno la fede spirituale e la concreta carità. Con la Famiglia degli Oblati e delle Oblate del Sacro Cuore di Gesù ha voluto coinvolgere sacerdoti e laici nell’assistenza ai più bisognosi, dagli orfani agli anziani, basando su di essa l’autentico progredire della comunità. Anche l’esperienza della Casa della Carità che don Mottola ha fondato, è il perfetto esempio di questa visione centrale della compassione e della solidarietà nella vita di ognuno. Don Mottola ha saputo incarnare e innovare la Chiesa, facendosi interprete dell’impegno spirituale e sociale nei confronti degli emarginati. La sua più grande eredità è l’amore per Dio e per ciascuno dei suoi figli. E’ la testimonianza di redenzione per tutti, in particolar modo – ha concluso Nesci – per la Calabria e per la sua gente”.

(Foto Scaramuzzino/ Pagina Facebook sindaco Giovanni Macrì)

Don Mottola è beato ma per i tropeani è già santo ultima modifica: 2021-10-10T19:53:55+02:00 da Maria Scaramuzzino

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