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A Villa Gioia si celebra l’anniversario del transito di Mamma Natuzza

Natuzza E La Madonna

Domani, lunedì primo novembre a Villa della Gioia di Paravati (Vibo Valentia) si celebra l’anniversario del transito di Mamma Natuzza. A partire dalle 10, la celebrazione eucaristica sarà presieduta da mons. Attilio Nostro, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea. La Calabria mistica si ritroverà ancora una volta nei luoghi, dove ha vissuto una donna che ha segnato la spiritualità dell’intera regione, con umiltà e profonda fede.

Chiesa Mamma Natuzza
Villa Gioia a Paravati

Chi è Mamma Natuzza Evolo?

La mistica nasce e vive a Paravati, in provincia di Vibo Valentia nel 1924, in un ambiente umile e povero. Un mistero accompagna, sin dalla sua nascita, la vita di Fortunata Evolo, detta Natuzza. La bambina infatti, nasce con le braccia incrociate ed in silenzio, tanto da indurre i genitori a battezzarla subito, perché creduta in pericolo di morte. Natuzza è la sorella maggiore di 5 fratelli ai quali si dedica con tutta se sessa. Vivono nella povertà e con solo la mamma e la nonna perché il padre è emigrato alla ricerca di fortuna. In un periodo di profonda sofferenza umana, Natuzza inizia ad avere le sue straordinarie visioni. Ancora bambina incontra una bellissima donna: è la Vergine Maria che la consola del pesantissimo carico familiare.

La Mamma Di Calabria
Mamma Natuzza

Fortunata non gode di una fanciullezza spensierata come gli altri bambini. Riesce a strappare a quell’amaro destino, qualche parentesi di gioco. Momenti questi, che segnano l’incontro con un Gesù bambino che gioca con lei ma che poi, sparisce nel nulla. A svelare l’identità di quel bambino e della bellissima donna, anni dopo, è proprio Cristo. Il sacramento della prima comunione segna definitivamente l’unione celeste di Natuzza. Dopo aver ricevuto l’ostia, la sua bocca si riempie di sangue: è il miracolo, l’inizio della sua missione terrena.

La preghiera: il potere più grande

La vita di Natuzza fu segnata da incontri straordinari. Anche San Francesco da Paola, patrono della sua Calabria si presentò dinnanzi alle sue sofferenze umane. Tanto dolore umano il suo, condiviso però, con tanti angeli a lei vicini. Una donna umile che ha mantenuto il suo essere polvere terrena anche dinnanzi alla straordinarietà che proveniva dalla sua persona. La mistica di Paravati fu testimone di episodi di bilocazioni, eventi sorprendenti e, soprattutto, dei dialoghi con le anime defunte. L’ancora giovanissima Fortunata, iniziò a ricevere le apparizioni delle anime dei defunti del Purgatorio e del Paradiso, che spesso, le chiedevano di essere intermediaria con i propri parenti. Fu proprio San Tommaso d’Aquino incontrato sul cammino di vita, che le disse che avrebbe avuto sempre e più frequentemente, incontri con le anime dell’aldilà.

Natuzza Stimmate
Le sudorazioni di sangue sul corpo della mistica

Nel 1938 l’accadimento per eccellenza: le sudorazioni di sangue che ebbe fino alla fine della sua vita terrena. Ciò che poi le macchie di sangue lasciavano erano immagini ed anche frasi. Il clamore per Natuzza crebbe in maniera smisurata. La mistica iniziò a ricevere numerose visite giornaliere. Ella però, chiedeva di pregare e rimandava sempre alla preghiera come potere umano. Non amava essere venerata ma, vista solo e soltanto per quello che era: strumento di Dio. Con severità respingeva richieste di miracoli, tranquillizzando soltanto, con il suo pregare per le sofferenze altrui. Mamma Natuzza però, non era come gli altri, a lei il Signore aveva chiesto di essere testimone, attraverso quel sangue e quel costante dialogo tra l’umano ed il divino.

La dimensione terrena di Natuzza

La sua straordinarietà è indiscussa ma, non poco è stato lo scetticismo intorno alla sua figura. Numerose infatti, sono state le discussioni che la sua persona ha sollevato nell’ambito della Chiesa cattolica, tra studiosi, sacerdoti e fedeli. I molti devoti infatti, che hanno provato sulla loro pelle, la grandiosità miracolosa di Natuzza, hanno elevato subito e con fermezza, il grido santa subito, riconoscendo in lei virtù sovraumane. Le manifestazioni straordinarie di Natuzza sono state attenzionate per anni fino a quando, nel novembre 2018, Papa Francesco ha autorizzato l’avvio del processo di beatificazione. A seguire, il 6 aprile 2019, si è aperta nella cattedrale di Mileto, la causa di beatificazione e canonizzazione di Fortunata (Natuzza) Evolo.

Tomba Mamma Natuzza
La tomba

Indimenticabile quella sua espressione, ‘sono solo un verme di terra‘, rimandando al Vangelo ed alla fragilità umana del “Ricordati, uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai“. La particolarità di mamma Natuzza però, si nasconde nel suo essere stata santa in terra, con l’umiltà della sua persona e la grandezza della preghiera. Sono tanti i miracoli a lei attribuiti ma il più grande, è stato quello di aver insegnato la priorità della preghiera, l’unica arma divina che possiede l’umanità. A volte infatti, ha allontanato fedeli dalla sua persona ammonendoli a tornare a casa e pregare, solo pregare.  Oggi ad essere ricordato è proprio l’aspetto materno della sua santità. Natuzza ha sempre guardato ai suoi fratelli con lo sguardo misericordioso della Madonna, madre di tutti.

(Foto Facebook Devoti di Natuzza)

A Villa Gioia si celebra l’anniversario del transito di Mamma Natuzza ultima modifica: 2021-10-31T07:48:00+01:00 da Luisa Vaccaro

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